Si chiama «Piano di solidarietà e sviluppo» e la sua presentazione, figura al primo punto dell'ordine del giorno della riunione di giunta che si svolgerà domani a Bruxelles, presso l'Ufficio di collegamento della Regione Siciliana con le istituzioni dell'Ue. Con esso la Sicilia intende avviare, di concerto con altre regioni europee e mediterranee - Catalogna e Andalusia, Marsiglia, Toscana e Lombardia, Creta, Tangeri-Tetouan, Sousse ma anche tedesche, polacche, inglesi e svedesi - una serie di progetti modulari che, perseguendo un unico indirizzo strategico, consentano la crescita omogenea di quelle aree da cui provengono gli immigrati.
«Uno dei principi portanti dell'Ue - afferma il presidente della Regione Siciliana - è la solidarietà, troppo spesso subordinata agli interessi economici. Questo piano riafferma la priorità della solidarietà, producendo tuttavia un forte indotto economico per la Sicilia». Si tratta, in pratica, di dare una prima concreta applicazione a quello che è stato più volte annunciato come piano Marshall.
Due le piste: una dovrà favorire la «capacity building» di quelle regioni alle quali si intende offrire aiuto agevolando in tal modo la crescita delle loro amministrazioni decentrate affinchè possano diventare partners omogenei ed affidabili nei comuni progetti di sviluppo, con il rafforzamento della democrazia locale; l'altra avrà l'obiettivo di trasferire a queste regioni le migliori prassi sperimentate in Europa nella concertazione per lo sviluppo locale (PIT, patti territoriali, contratti d'area, turismo relazionale), con l'assistenza di quei gruppi che li hanno gestiti con successo da noi.
«La Sicilia, insieme ad altre regioni - spiega Cuffaro - dovrà giocare un ruolo che si proietta incontro ai problemi dei Paesi e dei popoli dirimpettai per accompagnare solidalmente la loro crescita nel rispetto delle culture e delle specificità.
«All'ordine del giorno della riunione di giunta che si terrà a Bruxelles, figura anche la programmazione 2007/2013 con riferimento al futuro delle politiche regionali di coesione e l'adozione definitiva del Por Sicilia 2000/2006, con le modifiche approvate dalla Commissione europea lo scorso 15 dicembre.
«Già nel biennio 2005-2006 - aggiunge il governatore siciliano - partirà il miglioramento delle reti dei trasporti e dell'energia, come il ponte di Messina, i traghetti veloci sul canale di Sicilia e il metanodotto, che si collegheranno a quelli analoghi della sponda sud. Essenziale risulterà il completamento dell'anello ferrato».
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