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Se siete in
vacanza a Taormina, non potete non visitare
Castelmola, antico borgo nei pressi del paese della
provincia di Messina. Questo itinerario potrà aggiungere un pizzico di storia e cultura alla vostra
vacanza in Sicilia.
Castelmola, Myle al tempo della sua nascita,fu edificata nel 350 a.C. da Andromaco, uomo che dedicò la sua vita alla prosperità del popolo castelmolese. La Sicilia è stata nella storia teatro di scontri tra i diversi popoli, che per via delle sue ricchezze naturali ne facevano terra di grande attrattiva. Terra che ha conosciuto diversi conquistatori, da Dionisio ad Agatocle, da Tindarione a Pirro, da Cicerone a Pompeo, dagli Arabi ai Normanni e gli Spagnoli, ma che di fatto è rimasto sempre al popolo siciliano. Alcuni di questi popoli apportarono pace e cultura, apprezzando e esaltando i luoghi e i prodotti, altri diversamente distrussero ciò che incontravano,e tra questi l’arabo Ibrahim, noto per aver raso nel 902 l’antica Myle.
Castelmola ha vissuto queste vicende con un ruolo fondamentale poiché, ergendosi su una rocca nei pressi di
Taormina, diveniva luogo di riparo per tutti gli abitanti dei paesi limitrofi. Proprio una fortezza naturale che a causa della mancanza di strade diveniva luogo ostile e di difficile conquista. E proprio per la sua inespugnabilità diveniva un luogo strategico e per questo ambito ancor più degli altri luoghi.
La storia non sempre ha dato ragione a coloro che si sono difesi e non è affatto difficile trovare libri che narrano queste vicende note per la loro brutalità e violenza. Nel 1941 i Tedeschi istallarono sul castello la stazione radio più potente del mediterraneo. Castelmola fu bombardata per oltre dodici volte, lambita dagli incendi, che quasi ogni notte divampavano, rimane incolume, ed alza un inno di ringraziamento alto, devoto e solenne al suo protettore San Giorgio.
Uno dei luoghi di interesse storico è sicuramente il
castello di Castelmola, ormai ridotto a pochi ruderi a causa dei bombardamenti. Nel 1719 un fulmine incendiò e fece saltare in aria la fortezza; nel 1928 furono piantati i pini, ora giganti, dedicandoli ai caduti in guerra con il Parco delle Rimembranze; nel 1954 fu portato sull’alto piazzale il Monumento ai Caduti, eretto dopo il 1918 nella Piazza Sant’Antonino. Il castello ha vissuto in prima linea le vicende del paese ed è infatti dal castello e dalla forma molare della rocca che il paese ne trae il nome. Di altrettanta importanza vi è la chiesa di San Giorgio, luogo nella quale viene custodito il patrono del paese, il Duomo e la chiesa di San Biagio posta alle basi del paese meno conosciuta, ma di fatto la più antica.
Da non perdere le mulattiere storiche che collegano il paese a
Taormina, dove durante l’itinerario si incontra la Porta Saraceni, estremo limite dell’antica Myle ed inoltre i pozzetti idrici, ancora oggi visibili, che risalgono ad epoca romana. Questi ultimi siti si trovano a Piano delle Ficare, nome che deriva dall’abbondante presenza del delizioso fico.
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